Scrittore e giornalista italiano contemporaneo. Interrotti gli studi di
filosofia per dedicarsi all'attività narrativa, esordì
giovanissimo con i libri
Il ragazzo morto e le comete (1951) e
La
grande vacanza (1953), improntati a una sorta di realismo poetico, che ne
rivelarono il talento. Vasto successo ottenne il romanzo successivo,
Il prete
bello (1954), di ambientazione provinciale, dove il tema scabroso dei
turbamenti amorosi di un religioso è imbrigliato in un'intonazione tra il
disincantato e il grottesco. A questo seguirono altri due romanzi considerati,
insieme al precedente, parte di una trilogia:
Il fidanzamento (1956) e
Amore e fervore (1959), anch'essi ambientati nella provincia veneta. Dopo
alcuni anni, durante i quali lesse Freud e Darwin, la produzione letteraria di
P. riprese, centrata su temi e concezioni di diverso respiro. Con la
trilogia formata da
Il padrone (1965),
L'assoluto naturale (1967)
e
Il crematorio di Vienna (1969) l'attenzione ai motivi biologici diventa
determinante nell'analizzare i rapporti e i contrasti sociali: il padrone e il
dipendente sono uniti fra loro da un rapporto biochimico e l'uomo e la donna
vengono studiati come se l'accoppiamento costituisse un fenomeno da laboratorio.
Nella fredda analisi della società contemporanea
P. inserisce la
denuncia dell'alienazione neocapitalistica, elemento della sua concezione del
mondo, derivato in parte dalla sua conoscenza della società statunitense.
Con
Sillabario n. 1 (1972) e
Sillabario n. 2 (premio Strega 1982)
lo scrittore sembra voler recuperare un'intonazione più intimista e
socialmente meno impegnata. Come giornalista e inviato in Vietnam, Laos, Cile,
Biafra e Stati Uniti,
P. fu autore di numerosi reportage e articoli,
raccolti successivamente in volume (
Cara Cina, 1966;
Guerre politiche.
Vietnam, Biafra, Laos, Cile, 1976;
New York, 1977). Nel 1982
pubblicò
L'eleganza è frigida, un itinerario all'interno
del Giappone che fruttò a
P. il premio Comisso. Nel 1997
uscì, postumo,
L'odore del sangue (Vicenza 1929 - Treviso
1986).